
Emanuela Bisogni
Emanuela Bisogni.
Ciao Emanuela. Presentati ai nostri lettori. Chi sei e di cosa ti occupi.
“Sono nata a Foligno e vivo a Spoleto.
Sono psicologa, psicoterapeuta familiare, Practitioner E.M.D.R., uno dei livelli più elevati per questo tipo di formazione.
Collaboro con diverse associazioni di volontariato, a Spoleto e Perugia.
Mi occupo di prevenzione del disagio familiare e dei disturbi del comportamento alimentare.
Nel 2019 ho fondato l’associazione ABCeFamiglie”.
Cosa ti ha spinto ad aprire la partita Iva?
“Fin da subito, ho collaborato con enti, associazioni e scuole, già ancora prima che finissi la mia scuola di psicoterapia.
Quindi da contratto a collaborazione occasionale, sapevo già con grande certezza che sarei voluta crescere
Avevo comunque bisogno di sentirmi una professionista a tutti i livelli: autonoma, indipendente, insomma imprenditrice di me stessa.
Quindi la partita iva è stato un passo necessario, anche per sentirmi grande a livello fiscale”
Com’è cambiata la tua attività negli ultimi anni?
“Negli ultimi 5 anni la mia attività è davvero cambiata tanto.
Forse la cosa più importante è aver notato che da sola non posso andare molto lontano.
Rimanere nella mia nicchia, non aiutava né me né i miei pazienti.
Quindi connettermi e fare rete, era davvero necessario.
Dapprima, con colleghi in ambito sanitario.
Poi con altri professionisti, di diversi settori.
Non mi bastavano i corsi di specializzazione, i masters, i corsi di aggiornamento.
Ci voleva qualcosa di più.
E di più relazionale.
Insomma le relazioni sono il nucleo centrale della capacità di sviluppare connessioni e quindi business”
Quali sono le difficoltà maggiori che hai incontrato?
“Certo le difficoltà ci sono state.
Non posso mettere in dubbio questo.
Soprattutto perché non siamo ancora abituati a collaborare insieme, a confrontarci.
Vediamo l’altro come un nemico.
E siamo poco abituati a scambiarci informazioni.
Temiamo il giudizio, come se le nostre specializzazioni fossero poco forti a reggere un confronto, fatto poi con quale scopo?
Quello di lavorare meglio noi e per i nostri clienti”.
Ti è mai capitato di rimanere delusa da alcune collaborazioni professionali?
“Purtroppo sì, molte volte mi è capitato.
All’inizio, reagivo in maniera negativa.
Pensavo fossi sfortunata che tutto capitava a me.
Poi ho capito che non era così, che dalla delusione o da un tradimento potessi imparare molto, non solo su di me.
Ma anche sul mio modo di lavorare. E ho capito che prima di qualsiasi tipo di collaborazione con le persone, dovessi conoscere le persone ed averne fiducia.
La fiducia va conquistata ed è un dono reciproco.
La fiducia è connessa con il nostro valore.
Una fiducia affrettata verso l’altro non solo è dannosa per il nostro lavoro, ma per noi, perché l’aspettativa è l’anticamera della delusione”
Quale consapevolezza ti ha dato?
“La cosa importante è contemporaneamente avere i piedi a terra, e avere una visione ambiziosa del futuro.
La visione è la nostra proiezione sul futuro: dove vogliamo andare, cosa vogliamo fare, chi vogliamo essere.
I nostri obiettivi di crescita personale e professionale.
Ma attenzione ad essere ambiziosi, e aver una visione non vuol dire aver aspettative irrealistiche.
Significa costruire pian piano processi, obiettivi e traguardi che prevedono nuove abitudini.
Ma anche il coraggio di cambiare, quando quello che facciamo non porta a nulla.
E lavorare anche sui sistemi di valori che cambiamo nel tempo. Il successo è fatto di tanti piccoli passi”
.
Qual è la tua ricetta per la creazione di collaborazioni professionali?
“Nell’ultimo anno ho iniziato a lavorare con maggiore assiduità con il referal marketing e forse ho capito solo in questi mesi che era già tutto scritto … ma poi bisogna trovare la strada.
Lavorare in gruppo e creare connessioni è la mia strada … mi sento a mio agio.
Mi diverto, lavorando.
Aiutare l’altro a trovare la propria strada.
Penso che l’ ingrediente principale sia mettere il cuore in quello che fai, prima ancora che l’intelligenza razionale.
Cuore ed emozione.
Lealtà e chiarezza.
Non si può creare fiducia verso l’altro se non lo siamo con noi stessi.
Gli altri si accorgono di noi. Ci vedono …ci sentono, ci ascoltano”.
Emanuela Bisogni
#networkingprofessionale #
#piùaffarimenotempo #
Vivo in Romagna da oltre 20 anni, ma sono nata in Toscana nel novembre del 1978 in una semplice casa in campagna dove un babbo marchigiano e una mamma umbra mi hanno trasmesso, prima di tutto, la cultura del lavoro duro e del perseverare sempre!
Ho sempre pensato di essere diversa proprio per questa passione per fare, lavorare, imparare facendo.
Lavorare per me è sempre stato sinonimo di “libertà e crescita”.
Libertà con la L maiuscola, sia in senso economico che di movimento.
Ero quella sempre “fuori da qualche gruppo” perché studiavo e lavoravo; viaggiavo e cercavo di crescere cogliendo le opportunità che mi proponevano i professori e che, non contenta, mi cercavo anche da sola!
Non è stato semplice arrivarci…
Da figlia di “stranieri” in terra di Toscana, in un paesino sotto i mille abitanti, ho imparato presto che le differenze sociali si riflettono in antagonismi e lotte di potere per le piccole cose.
Differenze che, in terza media, portarono l’insegnante di italiano (dalle mie parti, colei che dava le sentenze assolute) a conferire con mia mamma, che di lei ha sempre avuto un rispetto religioso, per convincerla che era inutile mandarmi alle superiori.
Ma come?
Anche io, come gli altri, meritavo di poter studiare…
Come fare a convincere i miei genitori che la professoressa si sbagliava?
Ecco che nella mia mente arriva il primo vero slancio di problem solving: perché non frequentare una scuola che mi faccia anche lavorare mentre studio, così sono indipendente?
La mia prima vera e dura trattativa di persuasione mi ha visto portare a casa il risultato!
Studiare ha sempre rappresentato una futura opportunità per andare via da una terra di piccole guerre feudali… e quale migliore possibilità del turismo?
E così, tra una borsa di studio (la prima della Fidapa per meriti scolastici) e opportunità riservate ai migliori (come le rappresentanze d’istituto all’estero), il bruco si è trasformato in farfalla…
A 17 anni ho deciso che era arrivato il tempo di sognare alto e di puntare alle strutture turistiche top della Riviera Romagnola e quindi ho chiamato un’agenzia per il lavoro per trovare un albergo da 4 stelle in su in cui lavorare.
Dopo tanti anni nel mondo turistico, ho imparato il valore del servizio e del fare tutto per il sorriso del cliente entrando in empatia, mettendomi nei panni dell’altro per capire come rendere migliore ogni volta l’esperienza insieme, di vita e di lavoro.
Un nuovo ciclo è iniziato nel 2004. Dopo la laurea in Economia del Turismo, ho iniziato il mio percorso professionale nel mondo assicurativo-finanziario, dove mi hanno messa davanti tante nuove sfide, stimolando in me una passione rinnovata per l’esplorazione, la curiosità analitica su come poter arrivare all’eccellenza e su come fare qualcosa di diverso dai concorrenti e soprattutto coltivare relazioni durevoli.
Da dare valore ai numeri ed ai risultati individuali, tipicità del mondo dei soldi, nel tempo ho compreso nuovamente come sono i piccoli gesti a rassicurare e sostenere le scelte di chi affidava la propria tranquillità e il futuro dell’azienda e della famiglia nelle mie mani.
Pensandoci bene era proprio la fiducia verso di me a convincerli ad accettare di fare qualcosa, nonostante l’incertezza del risultato ed i timori di un settore “industriale” poco umano.
L’economia competitiva insegna ai venditori e ai consulenti a “spremere” i propri contatti e clienti. Io invece ho trasformato i miei clienti in puntino di una fitta rete, resa solida e stabile da loro stessi.
Lavorare per Generali Assicurazioni, poi Generali Italia (Spa) è stato un periodo importante per toccare con mano che il successo si crea e si distrugge se non ha solide basi umane, per capire ancora una volta che i clienti sono persone fatte di emozioni e paure e che la credibilità è un elemento da costruire e coltivare ogni giorno, che si può dimostrare valore e conquistare la fiducia in tempi rapidi con coerenza e affidabilità.
Investire anni nel supportare la crescita di imprenditori e professionisti, in Romagna e non solo, mi ha donato la più grande sfida da affrontare: capire che c’è un perché dietro ogni emozione provata e ogni comportamento, dietro ogni risultato raggiunto e mancato.
L’affinità emotiva e la cura delle relazioni umane prima che professionali sono oggi per me un punto fermo da condividere per creare le condizioni di una svolta economica in termini collaborativi e per creare quell’ambiente potenziante dove le idee di valore circolino e creino una nuova cultura.
La volontà di creare ogni giorno un piccolo impatto per l’evoluzione comune della mia rete mi dà fuoco ed entusiasmo per dare continuo supporto e creare connessioni sempre di maggior valore.
Sono sempre alla ricerca di nuova cultura da trasmettere e di nuovi modi per fare meglio e prima, convinta che sia fondamentale rimanere in continuo cambiamento per creare l’evoluzione, piuttosto che subirla.
Credo fermamente nel valore dell’essere umano, del suo potenziale inespresso e del fuoco latente che ha nascosto dentro. Ogni giorno studio e osservo le dinamiche per poter aiutare gli altri a vederlo in sé e liberarlo per metterlo nel proprio universo familiare e professionale.
Combatto ogni giorno per portare le organizzazioni a comprendere che fuori da un contesto fatto di connessioni umane e di persone la vulnerabilità diventa letale e al primo soffio di vento ogni costrutto, ogni certezza, ogni solida realtà va in frantumi e spesso è difficile rialzarsi quando la resilienza è stata mal allenata.
Oggi posso dire che “creo connessioni e mi formo per migliorare sempre” in ottica di relazioni, di esaltazione della parte positiva del rischio imprenditoriale, della resilienza aziendale come elemento per essere consapevoli e crescere prima e meglio.
Dal 2016 sono, infatti, imprenditrice su vari fronti e ad oggi ho creato 2 società e sono presidente di un Ente del Terzo settore (Resilienza Territoriale) che crea borse di Studio e piani formativi per imprenditori Romagnoli. Grazie a questa realtà è nato l’incubatore PEREVOLVERE in Rete, che nel 2019 erogherà ore formative per un totale di 206.000 euro di borse di studio.
Insieme ai miei soci ed a tutte le numerose persone che condividono i miei valori e obiettivi, ispiro inoltre le persone intorno a me e diffondo idee stimolanti:
• Sotto il profilo BUSINESS con l’evento Business Tasting 2.0, la cui terza edizione sarà a Giugno 2019;
• Sotto il profilo UMANO con il brand internazionale TEDx, per il quale ho curato la prima edizione di TEDxCoriano andata in scena a Giugno 2018.
Infine, voglio confessarti qualcosa che nessuno sa di me…
Credo fermamente che la Fiducia ci sia se viene data, che il Valore ci sia se viene costruito insieme, che la Crescita avvenga quando il motore viene acceso.
Il mio motore ?
IL CUORE.
Per favore NON dirlo a nessuno!
Siamo un grande insieme di emozioni, valori, capacità e talenti e imparare a migliorarle e scambiarle trasforma un insieme di persone in una squadra vibrante di passione, crescita condivisa e generatore di valore per il singolo, il team, l’azienda e il tessuto sociale che ci circonda.
Attraverso la cultura della fiducia, giorno per giorno, mi adopero per creare le condizioni per trasformare il “duro lavoro del singolo” nel “gioco della ricerca dell’eccellenza della squadra”.
• 6 borse di studio ottenute per merito;
• 1 laurea in Economia Turismo;
• 1 Master in Risk Management;
• 1 Master in Marketing Strategico
• 1 certif.internaz. in Marketing Relazionale;
Lavoro in regola dal 1992 (26 anni):
• 10 anni nel settore turistico;
• 14 anni nel mondo assicurativo per Generali;
• 121.894 ore lavorate a soli 40 anni di età – l’equivalente di 67 anni di lavoro di un dipendente a 8 ore e di 48 anni di un imprenditore a 12 ore al giorno;
• 1.234 ore di formazione extra scolastica;
• 16.234 ore di consulenza dal 2004;
• 4 Premi ricevuti da Generali Spa per risultati di Vendite;
• 18.600 appuntamenti commerciali certificati.